Nel mondo di oggi, ci si aspetta che le imprese non siano soltanto capaci di generare valore economico e lavoro, ma che siano responsabili per la loro impronta ambientale e sociale. Nel mercato attuale è ormai necessario che esse diventino capaci di ridurre gli impatti negativi e di dare un contributo positivo alla società.Diventare attori positivi del cambiamento, non limitandosi a compensare le esternalità negative, implica un percorso di consapevolezza e di comprensione del proprio scopo nella società, del proprio proposito.
Per questo abbiamo pensato che fosse necessario sviluppare un metodo e una serie di strumenti progettuali per aiutare le organizzazioni a creare progetti d’impatto. Questo metodo si basa sulla convinzione che le organizzazioni debbano vedere il loro scopo come un motore di sviluppo e di evoluzione, capace di rinforzare le strategie di sostenibilità dall’interno, attivando le persone intorno a valori e azioni che si collocano oltre la logica del business.
Il nostro approccio adotta una visione sistemica e multiscala dei problemi (locale e globale), identificando le cause principali, i diversi modi per misurare i fenomeni ed i loro impatti, e mappando le ricadute sia dentro che fuori dalle organizzazioni. Utilizzando il Glocal Action Toolkit integriamo l’anticipazione di scenari per preparare le organizzazioni a futuri possibili, cercando di renderle costruttori di quelli più desiderabili, co-progettando coi territori ed identificando il sistema degli attori e stakeholder con i quali attivare il cambiamento.
Un altro tema fondante è l’allineamento con chi già opera sui territori e intorno ai problemi. Crediamo che saper scegliere quando guidare, affiancare o supportare le azioni di altri soggetti sia una dote importante per le organizzazioni del futuro e per questo abbiamo lavorato ad un approccio per cui la ricerca di sinergie venga messa al centro.
“Siamo convinti che non possano più esistere progetti ad impatto positivo che non sappiano tenere insieme un controllo di coerenza continuo con il proposito dell’organizzazione, l’allineamento con partner esperti sui temi di interesse, le comunità ed i futuri.” Andrea Cattabriga
L’approccio che proponiamo per la progettazione non si basa su una successione di fasi “divergenti” e “convergenti” del pensiero, ma su una rete di componenti logiche da far interagire e combinare continuamente:
Gli strumenti che proponiamo non sono necessariamente da usare in ordine e anzi, richiedono spesso di tornare su alcuni canvas già usati in precedenza per validare assunzioni o componenti del progetto che davamo per scontate o che necessitano di un continuo ed iterativo aggiustamento. I nostri canvas sono pensati per diventare lavagne di lavoro collaborativo che rimangono a disposizione per settimane o mesi, per tutta la durata dei progetti. Quello che proponiamo è un modello di lavoro per team di dimensione diversa, con format di durata differente, da usare sia in fase di generazione dei percorsi progettuali che per la loro attuazione e controllo.
Gli strumenti qui brevemente presentati fanno parte di un primo nucleo minimo che verrà integrato ed ampliato in direzione di una maggiore usabilità da parte di utenti e facilitatori non esperti.
Siamo designer, ragioniamo per prototipi 🙂
Insieme alla documentazione per il loro utilizzo, verranno rilasciati i modelli con licenza aperta affinché possano essere adottati e migliorati da parte della comunità di praticanti.
l primo passo per operare in un sistema è quello di definirne i confini e di identificarne le caratteristiche salienti. In questa fase si costruirà una mappatura delle istanze tematiche per poi andare a identificare i portatori di interesse e il sistema di fattori che ne influenzano il comportamento. Infine si costruirà una mappa con la prima lista di criteri e metodi di misurazione.
In questa attività si definisce il proposito dell’organizzazione ed il sistema di attività con cui portare le sue persone a partecipare attivamente al cambiamento. Serve anche per chi questi ragionamenti li ha già fatti, in termini di verifica, adattamento e ri-sintonizzazione tra livello concettuale e operatività (e soprattutto a valle del lavoro sugli scenari futuri)
Per progettare serve nutrirsi di futuro e in questa attività proponiamo un approccio integrato fra forecasting e backcasting. I punti di partenza e gli scenari modellati possono anche essere basati su analisi quantitative svolte in precedenza oppure su simulazioni anche “estreme” ad opera delle persone coinvolte.
La generazione di idee la consideriamo come una proprietà del nostro modello, più che una vera e propria fase di progetto con un inizio ed una fine, ma non potevamo esimerci dall’offrire uno strumento per la classificazione e contestualizzazione delle idee
Una delle attività chiave è quella che consiste nella valutazione e classificazione di tutte le proposte progettuali per temi, includendo la valutazione dei progetti già in essere ad opera di altre organizzazioni, al fine di costruire una strategia variegata e capace di coinvolgere i portatori di competenze complementari o più rappresentativi di una istanza.