Formazione open innovation

La condivisione di conoscenza tra Università e impresa per l’innovazione allo sviluppo

Glocal Impact Network
Unire il mondo dell’Università e della formazione con quello dell’innovazione allo sviluppo, coinvolgendo in tutta la progettazione degli attori del mondo profit per generare un impatto locale e dare sostenibilità a tutto il processo è la nostra declinazione di open innovation.

Dal 2018 a oggi, ogni anno per una settimana, ci troviamo dall’altra parte della cattedra come formatori al Politecnico di Torino, in occasione del PoliTo Design Workshop, sette giorni nei quali gli studenti dei differenti corsi di laurea dell’Università scelgono di partecipare a workshop tematici di loro interesse. I workshop sono proposti dall’Università, che ugualmente seleziona i progetti e i tutor da portare in cattedra che, a loro volta, possono portare in aula un partner aziendale sul quale focalizzare la progettazione.

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Nel dicembre 2018 abbiamo deciso di concentrare il workshop sul progetto Liter of Light, del quale siamo Coordinatori europei dal 2014 con l’Energy Unit di Glocal impact Network, progetto di accesso energetico che attraverso sistemi di illuminazione low-tech, sviluppati a partire da materiali locali e con una condivisione di conoscenza alla base delle progettazioni, ha permesso l’accesso all’energia a più di 2.500.000 persone nel mondo. Dal 2017 il progetto è supportato anche dall’azienda Solarplay, azienda di fotovoltaico della provincia di Monza-Brianza, e in virtù di questa collaborazione abbiamo lanciato agli studenti una sfida: “Come comunicare un social business in una zona rurale africana?”.

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Da un lato l’azienda, grazie al supporto continuativo delle nostre progettazioni in ottica di responsabilità sociale d’impresa, stava supportando la nascita di un micro-business locale che aveva necessità di comunicarsi verso l’esterno, dall’altra una classe universitaria aveva l’opportunità di mettere in pratica le nozioni studiate in un caso concreto e sfidante. Il gruppo che avesse vinto la sfida sarebbe infatti venuto in Senegal con noi in un viaggio-premio sponsorizzato da Solarplay.

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Nel laboratorio da noi guidato, abbiamo parlato dei vari impatti che i nostri progetti possono generare localmente e di come una visione sistemica sia essenziale per lavorare nella cooperazione allo sviluppo. Abbiamo condiviso con gli studenti i nostri progetti e i nostri processi lavorativi ed abbiamo ricevuto in cambio molto interesse e motivazione ad approfondire e soprattutto a passare dalla teoria alla pratica, lasciando aperti punti di sperimentazione che potevano essere liberamente interpretati dagli studenti. Alla fine della settimana i ragazzi ci hanno presentato i loro lavori e i tre di loro che sono risultati vincitori, Simona, Luca e Andrea, hanno fatto le valige e sono volati con noi a Kaffrine, in Senegal, per testare la loro idea.

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Una volta in Senegal i ragazzi hanno avuto modo di conoscere per la prima volta un contesto di cui fino a quel momento avevano sentito parlare soltanto da lontano, di sperimentarsi in uno scenario così distante dal loro ordinario e di applicare le loro conoscenze e credenze a una situazione nuova e quasi completamente inaspettata.

La sfida che avevano vinto “sulla carta” si è dimostrata fin da subito molto più ampia e molti degli elementi che li avevano differenziati inizialmente dagli altri gruppi si sono verificati irrealizzabili nel contesto in cui si trovavano: la comunicazione innovativa che avevano pensato doveva necessariamente essere adattata al luogo nel quale sarebbe stata applicata. Ma grazie all’accompagnamento e alla guida di parte dell’Energy Unit di Glocal Impact Network e del team locale informale che avrebbe costituito la microimpresa, il lavoro immaginato a Torino ha preso forma in Senegal e l’identità visiva di “Solaire Kaffrine” si è concretizzata.Una volta rientrati in Italia, Simona, Luca e Andrea sono stati invitati dall’azienda Solarplay a raccontare la loro esperienza “sul campo” e a riportare le loro impressioni e considerazioni sul progetto, rendendo testimonianza della generazione di valore che può portare l’open innovation in tutti i mondi che interpella. Ci vediamo alla prossima edizione PoliTo Design Workshop!

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